sabato 6 aprile 2013

"El rebegon" di Villanova d'Istrana (TV), antico strumento a percussione usato il Venerdì Santo


Nella cella campanaria del campanile di Villanova d’Istrana è conservato uno strumento a percussione proveniente dalla notte dei tempi: “el rebegon” *
Suona nei giorni della Settimana Santa in cui tacciono le campane: un suono sordo che ricorda il rumore di carri trainati da buoi che avanzano su una strada sterrata.
È composto da tre martelli di acero campestre fissati a stecche in legno di olmo (lunghe circa un metro) e mossi ritmicamente da un rullo dentato posto di traverso .
Antichi strumenti a percussione
El rebegon (detto anche ribegon) di Villanova d'Istrana (TV)
Foto: 29.3.2013
Unica concessione alla modernità, la rotazione è impressa al rullo da una puleggia a energia elettrica che sostituisce il manico girato a mano da generazione di ragazzi.
Prima della sua elettrificazione, avvenuta una ventina d’anni fa, un modello di rebegon leggermente più piccolo di quello attuale era posto alla base del campanile e, ricorda Mario Filippetto, 1944 (l’attivissimo membro della comunità parrocchiale di Villanova che ieri mi ha fatto da guida): «Ai miei tempi, dotato di quattro rotelle, veniva portato in giro per le strade del paese e fatto suonare dai ragazzi».
Mario Filippetto, Villanova d'Istrana (TV)
A ideare e costruire "una ventina d'anni fa" il modello attualmente sul campanile è stato Narciso Piovesan, un contadino e marangon ora deceduto, con l'aiuto del falegname Bepi Tonon e di Elvo Busetto il fabbro (e un tempo anche il maniscalco) di Villanova.
L'elettrificazione, a ben guardare, è stato il gesto generoso e previdente di chi - consapevole che altrimenti lo strumento sonoro sarebbe andato perduto e al suo posto ci sarebbe stata al massimo qualche fredda rievocazione folkloristica - ha voluto che l'antica tradizione continuasse anche in futuro, come parte integrante dei riti della Settimana Santa: con un interruttore si fermano le campane, con un altro interruttore si mette in moto el rebegon. 
Il problema sorgerà semmai quando qualche stecca di olmo si romperà o qualche martello di opio si incepperà. Si troverà ancora qualcuno con le competenze tecniche e con la volontà di provvedere alla sua riparazione?
Per il momento comunque la questione non si pone, lo dimostra la mia telefonata dell'altro ieri al bar Coccio di Gianni Basso con la quale chiedevo se el rebegon ci fosse ancora.(L'avevo visto e fotografato giusto un quarto di secolo fa, all'epoca delle ricerche per il libro "Sile alla scoperta del fiume").
"Eh sì che c'è!", mi è stato risposto con la massima naturalezza "adesso le dico anche l'orario delle funzioni, così potrà venire a sentirlo".
Insomma: elettrificato sì, ma non mummificato.





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* Nota Sempre in territorio di Villanova D'Istrana il "rebegón" è anche chiamato "ribegón"

** Uno strumento simile a quello di Villanova, e con movimento ancora manuale (la tarlaca), si trova a Biasca nel Canton Ticino. Guarda il video (Autore Romeo Dell'Era).




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Le campane di Villanova d'Istrana, Treviso,
fuse nel 1906 da Colbachini, Bassano.
I due campanili di Villanova d'Istrana:
quello della Madonna dell'Albera e
sullo sfondo quello della Parrocchiale.
In primo piano il vecchio parroco 

don Giuseppe Bagnara.
(Le foto delle campane e dei campanili 

sono del 1 aprile 1988)

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