domenica 23 gennaio 2022

Ebook e opuscoli autoprodotti

 Elenco in ordine cronologico  


2008.09 -
A difesa dell'aeroporto di Treviso. Le contraeree di Canizzano e Sant'Angelo sul Sile (1944-1
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D’un tratto mi accorsi che non era rimasto più nessuno.

Ma come?

E i tedeschi a casa nostra, la cui presenza misteriosa e minacciosa aveva accompagnato la mia infanzia? E quella contraerea sul campo appena di là della strada; quei soldati in casa che scherzavano (scherzavano?) con le ragazze; quel soldato tedesco che si era ucciso maneggiando (volontariamente?) una bomba a mano...

E quella volta che mio padre fu tenuto sotto tiro dal mitra di un tedesco piazzato sotto il portico finché, passo dopo passo, non uscì dal cancello?

Nessuno ne sapeva niente.

Quelli che avevano vissuto i giorni della guerra in casa, ora non c’erano più. Tutti morti.

Mio padre, mia madre, mia zia, i vicini. Per fortuna c’era mia sorella Carmela, nata due anni prima della guerra. «Ecco. Lei di sicuro si ricorderà».


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2008.11 - Camillo, mio nonno. In occasione del primo compleanno della nipote Elettra

La storia del nonno Camillo (Calamino Ceccato, detto Camillo, Camìo per i familiari, Seren del Grappa 1873 - Carbonera 1946), emigrante da giovane nel vicino impero austriaco e in Germania, è la storia di una vita ordinaria in un secolo straordinario quale fu il '900. Sposato alla compaesana Angela D'Ambros (1875-1948) riuscì a crescere sette figli contando solo sulle proprie forze, senza previdenze sociali, senza soldi (ma anche senza lasciar debiti).

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2009.05 - Di acuto fiero morbo, Trenta lapidi del cimitero di Sant'Angelo sul Sile (coperte di rose)

Le trenta lapidi superstiti del cimitero di Sant'Angelo (Treviso) risalgono a fine Ottocento - inizio Novecento. Ricordano con poche frasi, ad un tempo retoriche e realistiche, le vite di alcuni abitanti di quello che era un piccolo villaggio in riva al Sile.

Ci sono quattro preti, il dottore, l'agente municipale, la giovinetta annegata nel fiume, un paio di morti in guerra ed altri senza specifici ragguagli: quasi di sicuro contadini, anche se fra i più benestanti, quelli cioè che potevano permettersi il marmo. 

Sono il ricordo di singole persone, ma sono anche brani di storia di un paese perduto. Andrebbero valorizzate e, se necessario, restaurate.

Oppure, si possono coprire di rose.


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2009.09 - Autobiografia per immagini (1955-2007)

Ho potuto attingere al gran numero di foto conservate fin da quando, nei primi anni ‘60 - con i “punti” che si trovavano nelle confezioni del detersivo AVA della Mira Lanza - la mia impareggiabile sorella Carmela mi ha permesso di ordinare una mac­china fotografica tutta per me.

Già allora provavo la sensazione di un tempo che corre troppo veloce e una foto mi dava l’illusione di fermarlo.

Almeno per un attimo.


L'opuscolo si trova in due biblioteche di Treviso:

Comunale e dell'Ateneo



2009.12 - Scritti per YouTube. Testi a commento dei video: battere la falce, gioco della borella,
piantata padana, radicchio rosso di Treviso, lunghezza del fiume Sile


Scritti per YouTube è un ossimoro, perché nulla è più lontano di YouTube dalla scrittura. Il popolarissimo sito internet, infatti, si basa sulla forza delle immagini e sulla rapidità con cui esse vi possono essere inserite e viste in tutto il mondo…

Il 9 agosto 2009, quando caricai il primo breve video di una gita in barca sul Sile con l’amico Mario Vezzà usai 278 caratteri per descriverlo e neppure mi sfiorava l’idea di utilizzare il sito per inserirvi anche dei testi. Poi mi accorsi che lo spazio riservato da YouTube alla descrizione era di circa 4900 battute. Non è poco: è più o meno la lunghezza di un dignitoso articolo di giornale.


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2013.06 - Sull'origine del radicchio rosso di Treviso. La leggenda di Van den Borre e la scoperta di Tiziano Tempesta. Con un ritratto di Alberto Albanese Jr. autore della poesia Un fià de la me tera.

La tecnica della forzatura del radicchio rosso tardivo di Treviso, documentata dagli anni '60 dell'Ottocento, si è progressivamente affinata grazie al contributo di valenti agronomi e soprattutto allo spirito di osservazione e capacità di sperimentazione dei contadini locali. 

L'ipotesi che a "inventare" il radicchio nella sua forma più pregiata sia stato il belga Francesco Van den Borre, giunto a Treviso verso il 1860, è in realtà un'invenzione dello scrittore Giuseppe Maffioli.

Per sostenere la sua tesi, Maffioli ha modificato un testo originale di Aldo, figlio di Francesco Van den Borre, dando origine a un falso storico tuttora acriticamente riproposto - ahimè - anche da Wikipedia.


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2020.06 - Zapparè di Trevignano, 21/22 marzo 1945. La battaglia fra partigiani e tedeschi, l'eccidio di dieci civili (i Dieci Martiri), la memoria

Il 22 marzo 1945 a Zapparè di Trevignano (TV), al termine di un duro scontro notturno fra tedeschi e partigiani della brigata garibaldina Wladimiro Paoli, rimasero sul terreno due partigiani e uno (o forse due) soldati tedeschi.

Immediata la rappresaglia nazista: dieci contadini del piccolo borgo in cui i volontari della libertà avevano trovato rifugio furono portati a Montebelluna e fucilati al muro del campo sportivo; le loro case date alle fiamme.

Gli abitanti di Trevignano non perdoneranno mai i partigiani, ritenuti causa dell’eccidio, dimenticando (o passando in sottordine) il fattivo contributo dei fascisti della zona che “portarono per mano” i tedeschi nella sperduta località di Zapparè.


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2020.11 - Lo storico Antonio Serena e l'impiccator cortese. 25 settembre 1944: un episodio del rastrellamento del Grappa


L'opuscolo è consultabile nelle seguenti biblioteche ...
è stato inoltre consegnato alle biblioteche comunali di
Bassano del Grappa, Cornuda e Montebelluna.


Ho ritenuto opportuno ricavare un opuscolo da due post - con relativi commenti dei lettori - pubblicati all’inizio di luglio 2018 nel mio blog Treviso 1945, Liberazione. Post nati in successione: il primo per l’esigenza di conoscere le modalità della morte di Pietro Lenorose, uno dei cinquantasei partigiani ricordati nel mausoleo di Treviso; il secondo dopo aver letto l’incredibile - nel senso letterale del termine - racconto dell’impiccagione di due partigiani al balcone di un palazzo di Cornuda durante il rastrellamento del Grappa nel libro I fantasmi del Cansiglio, Eccidi partigiani nel Trevigiano 1944-1945, dello storico e uomo politico cornudese prof. Antonio Serena.


2021.06 - Il gioco della borella

Il gioco della borella (borea) è stato praticato per secoli in tutte le osterie, e in molte case di campagna, di un'ampia fascia del Veneto comprendente le province di Padova, Treviso e Venezia. 
Mutate le condizioni storiche e sociali che ne avevano permesso la pratica e la diffusione, finita la stagione della agricoltura tradizionale, negli ultimi decenni del Novecento la borella si è dissolta nel nulla e i campi di gioco a fianco delle osterie e trattorie hanno ceduto il posto ai parcheggi.

Anteprima online, gratis. Acquista ebook, € 1,55

Il testo è presente in forma cartacea

nelle seguenti biblioteche ...


All'opuscolo cartaceo è allegato un DVD con video, foto, interviste audio con relativa trascrizione integrale, testo dell'ebook.



2022.01 - Carbonier. Il lavoro dei carbonai di Marziai (BL) nel racconto dei testimoni. Sette interviste raccolte nel giugno 1986




Trentacinque anni fa l’autore trascorse un paio di giorni a Marziai, un paesino della Valbelluna incastonato fra il Piave e i rilievi montuosi che si affacciano sulla pianura trevigiana, intervistando un gruppo di carbonai. Grazie alle testimonianze raccolte sono stati ricostruiti nei dettagli la loro vita e il loro lavoro.
I carbonai, dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno, si trasferivano con tutta la famiglia nei boschi, dove tagliavano la legna e la trasformavano in carbone con procedure tramandate di generazione in generazione.

Carbone indispensabile nelle città per cucinare e riscaldare, ma utilizzato anche in molte attività artigianali e paleoindustriali prima dell’avvento delle moderne fonti energetiche.


Anteprima integrale online, gratis.  Acquista ebook, € 2,60


                     


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