Copertina della pubblicazione di Camillo Pavan sull'origine e la storia del radicchio rosso di Treviso |
documentata dagli anni '60 dell'Ottocento,
si è progressivamente affinata grazie
al contributo di valenti agronomi e soprattutto
allo spirito di osservazione e capacità di sperimentazione dei contadini locali.
al contributo di valenti agronomi e soprattutto
allo spirito di osservazione e capacità di sperimentazione dei contadini locali.
L'ipotesi che a "inventare" il radicchio nella
sua forma più pregiata
sua forma più pregiata
sia stato il belga Francesco Van den Borre,
giunto a Treviso verso il 1860,
è in realtà un'invenzione
giunto a Treviso verso il 1860,
è in realtà un'invenzione
dello scrittore Giuseppe Maffioli.
Per sostenere la sua tesi, Maffioli
ha modificato
ha modificato
un testo originale di Aldo, figlio di
Francesco Van den Borre,
dando origine a un falso storico tuttora acriticamente riproposto
- ahimè - anche da Wikipedia. (1)
« Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]
Francesco Van den Borre,
dando origine a un falso storico tuttora acriticamente riproposto
- ahimè - anche da Wikipedia. (1)
ebook 1,04
* * *
NOTA (1) - Riporto, a titolo di cronaca, quanto scrive riguardo all'origine del radicchio l'enciclopedia online le cui affermazioni ormai fanno testo "a prescindere" data la facilità con cui sono accessibili e l'indubbia autorevolezza che, in tanti anni di redazione collettiva, Wikipedia si è conquistata:
« Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]
La coltivazione del Radicchio Rosso di Treviso è frutto di una tradizione che affonda nei secoli. […]. Ma il processo di produzione si sarebbe affinato solo nella seconda metà del XIX secolo. Sarebbe stato il vivaista Francesco Van Den Borre, giunto dal Belgio nel 1870 per realizzare un giardino patrizio, a portare nella zona del Trevigiano la tecnica di imbiachimento [sic] già in uso per le cicorie belga [sic]...»
sulla storia del radicchio
Un giudizio su questa ricerca (blog + ebook)
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