sabato 1 settembre 2012

CAPORETTO, il giudizio di un lettore: Mauro Fiorentin


 
Per motivi che non mi sono mai stati del tutto chiari ho provato fin da piccolo un'attrazione irresistibile per la storia della Prima Guerra Mondiale; saranno forse stati i racconti di mio nonno, artigliere sul Carso e sul Pasubio, o le pagine lette e rilette di "Tappe della disfatta" o chissà cosa, questa, come tutte le passioni, ha una componente irrazionale che non è possibile spiegare.
Ho letto e camminato molto sui sentieri della Grande Guerra, provando forti emozioni tanto alla scoperta di qualche trincea quanto alla lettura di libri belli e appassionanti ma le confesso che quando mia moglie mi ha regalato il suo libro le ho detto: "Ma non ne avevo già abbastanza di libri su Caporetto?". E così ho iniziato a leggerlo senza particolari entusiasmi e con un po' di timore per il numero non certo piccolo di pagine.
Ci sono libri che si leggono distrattamente, sperando finiscano presto per chiuderli e non riaprirli più e ce ne sono, fortunatamente, altri che leggi sperando che non terminino mai: il suo "Caporetto" è uno di questi ultimi, uno di quelli capaci di incuriosire ed appassionare dalla prima all'ultima pagina, (e non è un modo di dire!) un libro che la ringrazio di aver scritto (e che ringrazio mia moglie di avermi regalato).
Spero di non dover aspettare molto per poter leggere gli altri volumi previsti dal Piano dell'Opera.
Qualche anno fa, mentre salivo sulle pendici del monte Zebio nell'Altopiano d'Asiago, ho incontrato Mario Rigoni Stern; mi sono fermato ed ho chiesto, emozionatissimo, a Rigoni se potevo stringergli la mano e ringraziarlo per i suoi libri. E' stato un momento bellissimo che non dimenticherò mai.
Spero, un giorno, di poterla incontrare e, stringendole la mano, ringraziarla per l'emozione che le pagine del suo "Caporetto" mi hanno regalato.
Ancora grazie e buon lavoro!!
Zoppola (PN) 7 marzo '98 Fiorentin Mauro

Ringrazio inoltre per avermi scritto fra l'ottobre del 1997 e l'aprile del 2001 (prendendo spunto dal volume su Caporetto) le seguenti persone:
Ulderico Bernardi, Treviso; Alojz Melihen, Srpenica (SLO); Alessandro Casellato, Treviso; Luciano Tentonello, Cornuda (TV), Ferruccio Tassin, Visco (UD); Marija Jug, Gabrje (SLO); Giancarlo Pozzatello, Nervesa (TV); Ermanno Carraro, Paese (TV); Mario Rigoni Stern, Asiago (VI); Lucio Lenoci, Napoli; Piero Melograni, Roma; Milan Pirc, Bovec (SLO); Giuseppe Cazzagon, Abano Terme (PD); Gianni Pavan, S. Donà di Piave (VE); Rodolfo Bacchet, Portogruaro (VE); Luigina Garzotto, Belluno; Luca Villoresi, Roma; Mario Cimenti, Milano; Andrea Linari, Scandicci (FI); Sasa Vuga, Most na Soci (SLO); Marco Mencobello, Firenze; Amabile Ferraironi, Rapallo (GE); Stefano Della Mea, Chiusaforte (UD); Girolamo La Lampa, Valdagno (VI); Mario Petrachi, Taranto; Enrico Guerrazzi, S. Maria Hoè (LC); Guerrino Fattore, Belvedere di Tezze Valsugana (TN); Franco Martina, Loc. Piani, Val Raccolana (UD); Paolo Girardi, Celle Ligure (SV); René Jacques, Quincey (Francia); Gianluca Cencherle, Piovene Rocchette (VI); Gino Buccellati, Casalecchio di Reno (BO); Sandro Scaboro, Preganziol (TV); Marco Bagni, Guastalla (RE); Ivan Camozzi, Bergamo; Franco Gianola, Milano; Riccardo Zaccarelli, Mirandola (MO); Luigi Torresin, San Vito al Tagliamento (PN); Fabio Elli, Milano; Adriano Bonazza, Venezia; Davide Bedin, Valmarana - Altavilla Vicentina (VI); Francesca Melli, Milano; Paolo Donalisio, Savigliano (CN); Massimo Belardi, Montemurlo (Prato); Claudio Caregnato, Treviso; Nicola Persegati, Legnano (VR); Stefano Viale, Torino; Marco Burato, Montorio; Filippo Mastantuono, Rimini; Mario Ogliaro, Crescentino (VC); Jader Pojaghi, Macerata; Bernardino Lovisotto, Mareno di Piave (TV); Gino Argentin, Cordenons (PN); Ivano Tiveron, Cordenons (PN); Giuseppe Girotto, Venegazzù (TV).  

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