In sordina, se non quasi
sottobanco, e per giunta in sole 340 copie numerate, è da poco uscito “L’ultimo
anno della prima guerra. Il 1918 nel racconto dei testimoni friulani e veneti”
di Camillo Pavan, che come sempre è editore di se stesso. Un libro esiguo di
pagine (64 e con caratteri tipografici ai limiti del leggibile), ma ricco di
oltre novanta testimoni per un racconto collettivo della guerra vissuta dai
“combattenti senza divisa” di qua e di là del Piave.
Con questo straordinario lavoro di
conservazione a futura memoria, Camillo Pavan chiude il suo ciclo dedicato alla
Grande Guerra, cominciato nel 1997 col poderoso “Caporetto. Storia,
testimonianze, itinerari” e continuato nel 2001 e luglio 2004 rispettivamente
con “I prigionieri italiani dopo Caporetto” e “In fuga dai tedeschi.
L’invasione del 1917 nel racconto dei testimoni”.
“L’ultimo anno della prima guerra”
(…) si caratterizza in particolare per il tema, invero poco esplorato, del
ritorno dei profughi, e per quello, dimenticato o ignorato, dei “recuperanti di
mestiere”.
Ecco
alcune testimonianze (…)
Mario Sanson
L’Azione, Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto, 14 novembre 2004
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