martedì 26 giugno 2012

Sergio Tommasini / Prima del Parco del Sile: storia delle proposte di tutela (Sorgenti e Alto Sile)




Proposte di tutela della sorgenti e dell'Alto Sile

di Sergio Tommasini

Un importante momento di conoscenza e di proposte per la salvaguardia del fiume è stata la nascita dei Quaderni del Sile, prima rivista italiana di potamologia 1, pubblicata a partire dal mese di maggio 1978. Cominciavano in quegli anni a pervenire alla Regione Veneto, da parte di comuni, associazioni ambientalistiche, naturalistiche e culturali, le prime segnalazioni e richieste di salvaguardare le sorgenti del fiume. Nel contempo, a partire dall'inizio degli anni '80, venivano avviati i primi contatti e le prime iniziative da parte dei comuni di Vedelago, Quinto e Treviso allo scopo di coagulare sforzi unitari per tutelare la zona stessa delle sorgenti e l'alto corso del Sile; purtroppo tale tentativo naufragò ben presto fra incomprensioni e assurdi protagonismi.
La Regione Veneto intanto, dopo aver approvato nel 1980 la Legge regionale n° 72 che dettava le Norme per la istituzione di Parchi e Riserve Naturali Regionali , recepiva queste segnalazioni e iniziative includendo (nel 1982) la zona  delle sorgenti del fiume nel "primo elenco di aree idonee e meritevoli di essere costituite in Parco o Riserva naturale"; si trattava di un fuoco di paglia destinato a rimanere tale fino ad oggi. Era questo comunque un elenco appena abbozzato, soprattutto nella perimetrazione delle aree tutelate: in esso veniva individuata, per il Sile, un'area talmente esigua da essere più una fascia di rispetto dell'asta fluviale che un'area protetta vera e propria.
Dopo altri due anni di completa inerzia veniva approvata la Legge regionale n° 40 del 1984, doppione della precedente L. R. 72/80. L'elenco delle aree tutelate veniva rifatto, ampliando l'area della proposta "Riserva naturale regionale delle Sorgenti del Sile" (che riguarda ora il tratto di fiume che interessa i comuni di Vedelago, Piombino Dese, Istrana, Morgano e Quinto di Treviso), recependo così le proposte di estensione formulate dai comuni di Vedelago e Quinto e dalla L.I.P.U. di Treviso. Iniziava nel frattempo ad applicarsi (in regime di salvaguardia dal febbraio del 1984), la normativa di vincolo paesaggistico dettata dalla Legge n° 1497 del 1939 sulla protezione delle bellezze naturali, la quale vieta trasformazioni ambientali non preventivamente autorizzate dalla Commissione provinciale per i Beni ambientali. Tale iniziativa, relativa ai comuni attraversati dal fiume Sile in provincia di Treviso, verrà concretizzata negli anni seguenti anche per il tratto di fiume ricadente nel territorio delle province di Padova e Venezia. Si creava così di fatto una prima, anche se puramente vincolistica, protezione del corso d'acqua; tale normativa è andata però sostanzialmente disattesa, soprattutto per l'inesistente controllo operato da alcuni comuni.
Nel 1984 la Regione Veneto aveva elaborato persino una propria Proposta di Legge regionale per la creazione della Riserva naturale nella zona delle Sorgenti, facendo credere così ad una imminente concretizzazione delle richieste di tutela e delle proposte pervenute da più parti. La realtà emergeva invece in tutta la sua crudezza, evidenziando la meschinità politica che la sorreggeva, il 31 maggio 1985, termine che la stessa Regione si era data per portare all'approvazione del Consiglio regionale l'elenco delle aree da tutelare: l'elenco infatti non veniva approvato e il tutto veniva rinviato alla legislatura successiva, cedendo agli interessi di pochi speculatori e di categorie portatrici di interessi particolari. Un preavviso dalla totale mancanza di volontà politica di tutelare le Sorgenti del Sile l'aveva però già dato la provincia di Treviso nel dicembre del 1984, deliberando l'istituzione di una Azienda faunistico-venatoria (una riserva privata di caccia) a Casacorba di Vedelago, nel cuore dell'ipotizzata Riserva naturale. Per confermare tale antitetico comportamento fra i due Enti ecco, nel 1985, appena saltata l'ipotesi di istituire la Riserva naturale, farsi avanti la proposta della Regione Veneto di creare, sempre nella zona delle sorgenti, un'Oasi faunistica ai sensi della Legge regionale n° 30 del 1978 (normativa regionale sulla caccia), proposta che prevedeva sostanzialmente il divieto di caccia nella zona medesima. Tale ipotesi trovava addirittura consenziente buona parte dei cacciatori (esclusi ovviamente quelli dell'Azienda faunistico-venatoria). Duole constatare come anche questa iniziativa minima sia rimasta unicamente sulla carta. Si è continuato così a perseverare nello sfornare proposte senza riuscire a portarne a termine neppure una, in una spirale di colpevole attendismo e indecisione politica.
Nel 1985 la Regione affidava anche l'incarico, per la stesura del Piano di bacino dell'intero fiume Sile: utilissimo strumento di pianificazione territoriale a tutt'oggi però non ancora ultimato. Alla fine del 1986 veniva invece adottato il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) il quale, senza tanti clamori, comprendeva e individuava l'elenco delle aree in cui istituire i Parchi e le Riserve naturali regionali (quello stesso elenco che solo un anno prima aveva creato così grandi problemi da non esser stato più approvato dal Consiglio regionale). E' così che scattano, rientrando dalla finestra delle speranze, quelle prime norme di salvaguardia stabilite dalla L.R. 40/84 per Parchi e Riserve naturali, norme che continueranno a rimanere lettera morta se non saranno seguite da interventi attivi in grado di portarle a reale applicazione.
Sempre nel 1986 veniva formulata la Proposta di legge, firmata da alcuni consiglieri regionali del Partito Comunista Italiano, per un Parco fluviale riguardante il fiume Sile nella sua interezza e complessità ambientale. E' questo il risultato della maturazione di un decennio di proposte, progetti, convegni, pubblicazioni e iniziative di ogni tipo e provenienza; è anche la naturale valorizzazione della straordinarietà di questo fiume dopo decenni di degrado e manomissioni. E' significativo al riguardo citare parte delle motivazioni addotte, per la creazione del Parco, in tale proposta: ...
1) Ideatore dei Quaderni del Sile  fu lo scrittore Cino Boccazzi che, per i primi quattro numeri, ne fu anche il direttore responsabile. Successivamente diresse la rivista Alberto Passi. I Quaderni  chiusero nel settembre 1983, quando erano giunti al XIX fascicolo. 
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Bibliografia

Mezzavilla F., Il Sile a Quinto di Treviso: indagine  e progettazione ambientale, Treviso, 1984.
Mezzavilla  F., Uccelli del fiume Sile, Treviso, 1984.
Bortolazzo G., Lanaro G., Morao L., Vettoretto A., Vedelago oltre il paesaggio, Treviso, 1986
Consiglieri regionali Varnier, Calimani, Gallinaro, Sallzano, Proposta di legge n° 181, Istituzione del parco regionale del fiume Sile,  Atti  Conssiglio regionale del Veneto, Venezia, 1986.
C.C.I.A.A., Atti del convegno di studi su L'idrovia del Sile nel sistema della litoranea veneta, Treviso, 1984.

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